Discriminante è il pagamento del corrispettivo.
Anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati, verso una clientela limitata trattata come ospite personale, l'attività di un home restaurant va classificata alla stregua di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande e quindi sottoposta alle disposizioni che la regolano.
La risoluzione del Ministero dello Sviluppo Economico 10 aprile 2015 n. 50481, richiamando l'articolo 1 della legge n. 287/1991, sostiene che, previo possesso dei requisiti di onorabilità nonché professionali di cui all'articolo 71 del Dlgs n. 59/2010, chi volesse gestire l'home restaurant è tenuto a presentare la SCIA o a richiedere l'autorizzazione in caso di attività svolte in zone tutelate.